La storia della A.S. Scandone Avellino
Attualmente la Società Sportiva Felice Scandone milita nella massima serie del Campionato Italiano di basket, ma questo dovrebbe essere noto a tutti i tifosi della pallacanestro. Meno noti sono, forse, l’inizio e la storia dei 50 anni e più di questa gloriosa società sportiva irpina. Una storia fatta soprattutto di sacrifici da parte dei vari dirigenti succedutisi nel tempo, sacrifici supportati sempre da una sincera passione per lo sport, sacrifici economici in particolar modo con cui la Scandone ha sempre dovuto (e tutt’ora deve) convivere! Ci rendiamo conto che non è facile (e non lo è stato nel corso dei lunghi anni di storia) fare emergere una sana passione sportiva in una piccola realtà come Avellino, in cui peraltro il basket (anche se ormai ad alti livelli) fa fatica a trovare il consenso di tutti! Consapevoli di ciò, il nostro grazie va a quanti ci permettono oggi di esprimere la nostra passione, convinti che anche noi tifosi, nel nostro piccolo e con i nostri sacrifici, abbiamo contribuito (e lo faremo in futuro) alla crescita ed alla diffusione di questo sport.
Questa gloriosa storia inizia nel 1948, quando il prof. Troncone costituì una società “Forza e Coraggio”, composta da giocatori irpini che, con sacrifici anche personali, disputavano la serie C campana. Nel 1950 la società venne affiliata all’altra società del rev. Marzullo, la “Libertas Avellino”. Nel 1951, però, il Presidente della Libertas fece presente che a causa dei vari problemi economici la pallacanestro doveva essere eliminata dalle attività sportive. Ma i giocatori non furono d’accordo e chiesero l’intervento del Presidente del CONI, il quale trovò una soluzione affidando la squadra al prof. Grimaldi, il quale fondò l’A.S.F. Scandone, dal nome di un giornalista di origini irpine, morto combattendo nei cieli di Marsa Matruk il 10/9/40, con l’obiettivo di tramandare questa tradizione da una generazione all’altra. Il Presidente Grimaldi resterà tale fino al 1967. I campionati 51/52 e 52/53 furono caratterizzati da varie innovazioni nel modo di giocare, apportate da Alfredo Zavoli, un giovane di Cremona, che svolse il servizio militare ad Avellino. In seguito a ciò ci fu sempre una maggiore divulgazione di questo sport. Nel campionato 53/54, la Scandone si trasferisce nella palestra del Liceo Classico P. Colletta. Nel 1954 la Scandone verrà promossa in serie B e fu intanto costituito un Comitato Zonale del Centro Sportivo Italiano per la formazione fisico-morale dei giovani e vi verrà inserito come segretario Ciro Melillo, il quale, creando all’interno una sezione dedicata alla pallacanestro, contribuì moltissimo alla diffusione e conoscenza di questo sport. Nel 1960 la squadra del CSI raggiunse, in seguito alle modifiche apportate dalla Federazione che davano una nuova denominazione alle serie C (la serie C sarà infatti chiamata serie B), la promozione nella nuova serie B, grazie ad una forte organizzazione societaria e ad una forte passione per il basket. Quindi nel campionato 61/62 ad Avellino ci furono ben 2 squadre in serie B, la Scandone e il CSI, e di conseguenza si giocarono ben 2 derby. Alla fine del campionato entrambe le squadre mantennero la permanenza in serie B. Nel 62/63 ci sarà, però, la retrocessione della Scandone nel campionato di promozione, mentre il CSI si fuse con la Ginnastica Irpina, dando vita alla Polisportiva Irpina, che vede come segretario il noto Ciro Melillo. La nuova squadra di basket verrà, quindi, denominata Cestistica Irpina. Nel 65/66 si arriva alla fusione delle 2 società con il nome, che non si vuole far scomparire, di A.S.F. SCANDONE.
Nel 66/67 si apre il campionato nazionale di serie C e nel ‘67 la squadra verrà affidata al giovane imprenditore irpino, Abate, che sarà il nuovo Presidente. Intanto nel ’69 la pallacanestro femminile verrà promossa in serie A!
Nel 71/72 l’accordo con l’imprenditore Argenziano determinerà una nuova denominazione della squadra: A.S. Latte Irpina Scandone, che nel successivo campionato vedrà alla guida come coach E. Parisi e si trasferirà a giocare nella palestra della Scuola Media “Tedesco” di Borgo Ferrovia. Nel ’73 arriva la promozione in serie B. Nel ’74 diventa presidente il dott.Malzoni; nel ’75, poi, sarà presidente Gaetano Nigro, il quale iscrive la Scandone al campionato di promozione a causa dei vari problemi economici. Nel’76 Melillo torna alla guida della società; egli curò molto il minibasket ed il settore giovanile della Scandone. Nel 1980, poi, sarà presidente De Cunzo e si puntò, in modo vincente, alla serie D. Dopo le dimissioni del Presidente De Cunzo fu la volta di Alfonso De Angelis. La Scandone tenterà per ben 2 campionati di raggiungere la C2, perdendo le partite finali decisive e solo nel 1984 arriva la tanto attesa e sperata promozione. Nel 1985 arriva un nuovo sponsor, la Banca Popolare dell’Irpinia e la Scandone viene promossa in C1. Si fa avanti la nuova decisione della Lega, che intende istituire una nuova serie: la B2; le prime 10 squadre del campionato di C1 potranno, quindi, accedervi e la Scandone non si fa sfuggire questa opportunità centrando, così, il suo iniziale obiettivo. Viene, pertanto, allestita una squadra competitiva, soprattutto con l’ingaggio di Totaro e di altre giovani promesse. Intanto dopo il 1° campionato di B2, la Scandone, nel successivo campionato 87/88, rinnova il contratto di sponsorizzazione con la Banca Popolare dell’Irpinia. Nel successivo campionato viene inaugurato il nuovo Palazzetto dello Sport, ma le cose non vanno bene per la squadra che perde 6 partite di fila. Alla luce della difficile situazione viene ingaggiato come nuovo allenatore Bardini e torna alla presidenza della società Sandro Abate. La Scandone agguanterà la salvezza dalla retrocessione solo nell’ultima partita di campionato contro il Cefalù. Per l’anno 88/89 la Scandone intende puntare alla promozione ed infatti così è stato, conducendo un campionato sempre di vertice. Nel luglio dell’89 muore il giovane giocatore Vito Lepore in un incidente stradale e Ciro Melillo, dopo essersi dimesso dalla carica di segretario per alcuni dissapori ed incomprensioni con il presidente Abate, decide di fondare una nuova società in omaggio al giocatore morto, la “Vito Lepore “ appunto. Dopo un primo campionato che vede la Scandone nei primi posti in classifica, ritorna il coach Bardini, allontanatosi l’anno precedente per andare ad allenare Desio in serie A. Si disputerà ancora un buon campionato, ma nel successivo 91/92 la Scandone retrocede in B2. Dopo alcuni campionati di B2, quando già da alcuni anni è diventato presidente della società Ciro Melillo, nell’anno 94/95 con l’allenatore Gianluca Tucci, la Scandone ritorna in B1! Intanto la B1 era stata divisa in 2 gironi e la Scandone viene fatta rientrare nel girone B. Nel 96/97, sempre con Melillo presidente e con Sanfilippo direttore tecnico, si riparte: la situazione economica non è delle migliori, ma nello spareggio storico ad Ancona contro il Bergamo si riesce a conquistare sul campo la serie A2. Nell’anno 97/98 ci si appresta a disputare il primo campionato di serie A con il marchio Cirio, che offre un aiuto economico. Dopo aver disputato 3 campionati di A2, il 25 maggio del 2000, con orgoglio e contro ogni pronostico, si festeggia a Jesi, in gara 4 dei play-off, la mitica e storica promozione in A1!!!
Così veniva scritto nel ’98 su un lbro pubblicato in occasione del cinquantenario della storia della Scandone e quando ancora si ignorava il traguardo storico dell’A1 raggiunto dalla squadra e da quella stessa società: “Alimentata dall’amore dei suoi tifosi, sorretta dalla passione dei suoi dirigenti, la Scandone è e rimarrà un faro splendente dell’attività sportiva della città di Avellino”!
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