Comunicato del 04/05/12:
Con il presente documento intendiamo esprimere tutto il nostro pensiero dopo una stagione sportiva che ci ha visto gioire e soffrire al fianco della nostra splendida squadra del cuore. Il campionato è stato denso di soddisfazioni sportive che vogliamo e sappiamo giusto attribuire a tutte le componenti del club.
Ma è doveroso parlare di società, di futuro imminente e non solo, perché sappiamo tutti che dalle basi che saranno gettate nel prossimo mese dipenderanno le sorti di molti campionati sportivi futuri. Alla luce di questa verità, già nel mese di febbraio 2011 avevamo indetto un’assemblea per mobilitare le istituzioni di fronte ad una situazione finanziaria che andava incontro ad un potenziale tracollo. Raccogliemmo solidarietà e “collette” da parte di migliaia di tifosi “comuni” e molto altro dai piani più alti grazie all’intervento del Presidente della Provincia Cosimo Sibilia e del Sindaco Giuseppe Galasso. Nel recente febbraio 2012 abbiamo ripetuto questa esperienza, ricevendo una risposta puntuale, concreta e in forma più che tangibile, perciò ammirevole, da parte della Sidigas, nella persona dell’ing. De Cesare.
Ebbene, crediamo che questo rappresenti il passo chiave dal quale partire per realizzare che ci sono persone e aziende seriamente interessate alla salvezza e alla continuità del basket di altissimo livello nella nostra provincia. Il contributo (ad anno in corso) della Microgame e gli sforzi costanti e umili dei componenti del Consiglio di Amministrazione, guidati dal presidente Sanpietro e coordinati dall’avv. Preziosi, sono stati senza dubbio quella certezza che ci ha fatto coltivare speranze e sogni, pur tra mille difficoltà (vedi l’impossibilità di intervenire sul mercato causa blocco trasferimenti da tasse non corrisposte) e rischi all’ordine del giorno (leggasi tentativi da parte degli agenti di convincere i giocatori ad abbandonare la nave, come riuscito a quelli di Troutman e Szewczyk).
Ora però siamo giunti ad un punto in cui tali sostegni non sembrano essere più sufficienti, perché bisogna far fronte a pagamenti impellenti che altrimenti si tramuterebbero in istanze di fallimento. Nel corso delle nostre trasferte che ci hanno portato in giro per l’Italia, abbiamo incontrato centinaia di avellinesi emigrati (anche tanti anni or sono) che soffrono in silenzio per un anno intero, aspettando l’unico giorno in cui poter urlare al mondo il proprio orgoglio irpino, piangendo lacrime di gioia per i colori biancoverdi quando questi scendono in campo. Anche per loro dobbiamo impedire che tutto il bello del nostro basket finisca.
C’è bisogno di coraggio da parte dei nostri rappresentanti societari.
Il coraggio, innanzitutto, di intervenire economicamente ancora una volta in prima persona per onorare i contratti (giocatori, staff e dipendenti sono stati remunerati per appena la metà delle mensilità), prima che il percorso dei lodi diventi sempre più battuto, pericolosamente grave ancorchè umiliante per l’intero club.
Il coraggio di affrontare con estrema chiarezza tutti gli eventuali colloqui con persone che dichiarano un reale interesse verso l’ingresso in società, mostrando loro bilanci e debiti dettagliati, affinchè chiunque voglia dare una mano sappia a cosa va incontro.
Il coraggio (eventuale) di farsi da parte senza arrogare diritti, nel caso si renda necessario per assicurare una continuità. Anche se personalmente ci auguriamo che la famiglia Scandone “cresca” e non subisca invece alcuna uscita di scena, apprezzeremmo con grande onore il gesto di chi nelle prossime ore profondesse l’ultimo sforzo, per poi consegnare in mani nuove un fardello in tal modo meno pesante da gestire.
Vogliamo credere con tutte le nostre forze che Avellino e l’intera Regione Campania, con i suoi rappresentanti più illustri e irpini purosangue, tengano a questo patrimonio sociale di passione, sani valori e intense emozioni come quelle dell’ultimo tiro della stagione che si è appena conclusa al Paladelmauro. Vogliamo credere che la Sidigas sarà ancora al nostro fianco, più forte di prima, che l’interesse dell’avv. Vigorito (e di altri potenziali acquirenti) di cui si parla in questi giorni sfoci in un rapido ingresso in società, e che tutte queste forze economiche ma soprattutto passionali siano compatibili tra di loro.
Vogliamo credere infine che il nostro Sindaco e l’Amministrazione Comunale lavorino in tutti i modi possibili per risolvere il problema del Palazzetto dello Sport senza gravare ulteriormente (almeno in questo delicatissimo momento storico) sulle casse societarie. Il Paladelmauro, magari prossimo “PalAir”, rappresenta la nostra casa, e ci auguriamo diventi presto anche quella di nuove iniziative sociali e culturali. E in questa casa vogliamo ancora continuare ad emozionarci, pronti a tifare una squadra anche senza grandi nomi, perché sapremo che sarà stata costruita da grandi persone.
Abbiamo la certezza di non essere soli, e l’orgoglio di essere irpini. In quanto tali siamo dotati di una marcia in più. Perché noi non molliamo. La vita ci ha messo di fronte ad una grande opportunità, quella di dimostrare, ciascuno di noi, il nostro valore, la grandezza del nostro cuore. Questa occasione ci potrà unire come non mai, tutti insieme, intorno al basket, e farci diventare più forti. Sfruttiamola! Noi ci crediamo.
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